A chi è rivolto
- Persone nate in Sardegna ed emigrate in un'altra Regione Italiana o all’Estero che intendono tornare a vivere nel territorio regionale;
- Coniugi di emigrati sardi;
- Figli di emigrati sardi, anche se non nati in Sardegna, purché abbiano almeno un genitore sardo.
Come fare
- Domanda su apposito modulo;
- Dichiarazione del datore di lavoro presso il quale l’emigrato era occupato, attestante la data di inizio e fine del rapporto di lavoro ed il motivo della cessazione dello stesso. Se l’emigrato rientra dall’Estero, la dichiarazione deve essere tradotta in lingua italiana dal Consolato Italiano o dai competenti Uffici Giudiziari;
- Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio, o ente similare, da cui risulti la data di inizio e quella di cessazione dell’attività;
- Biglietti di viaggio dell’emigrato e dei familiari a carico che rientrino al suo seguito. Nel caso in cui manchi il biglietto di viaggio, il lavoratore dovrà presentare una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà nella quale dovrà indicare la data del rientro: in tal caso le spese di viaggio non saranno rimborsate;
- Documenti delle spese sostenute (fatture timbrate e quietanzate o lettera di vettura) per il trasporto delle masserizie e del mobilio, con l’elenco degli stessi. Per coloro che rientrano dall’Estero tale elenco dovrà essere vistato dal Consolato Italiano;
- Certificato di Stato di Famiglia;
- Atto di notorietà o dichiarazione sostitutiva dello stesso, con cui si attesta che il lavoratore non beneficia di altre indennità;
- Certificato di assunzione da parte dell’Azienda operante in Sardegna, vistato dalla sezione circoscrizionale per l’impiego competente. Tale documento non è necessario se il lavoratore rientra perché licenziato oppure perché pensionato per invalidità o vecchiaia o malattia o, ancora, perché rientrato al seguito del proprio coniuge per uno dei motivi di cui all’art. 20, comma 1 della legge regionale n. 7 del 15 gennaio 1991;
- Certificato comprovante l’iscrizione alla Camera di Commercio per coloro che hanno intrapreso un’attività autonoma e dichiarazione del Sindaco che attesti l’effettivo esercizio dell’attività. Analoga dichiarazione del Sindaco dovrà essere prodotta dai coltivatori diretti;
- Eventuale certificato attestante la posizione di pensionato;
- Eventuale certificazione medica, rilasciata da un Ufficiale Sanitario od altra Struttura Pubblica, che attesti che l’emigrato o il suo familiare convivente e affetto da grave infermità.
Cosa serve
- aver dimorato stabilmente fuori del territorio regionale;
- aver mantenuto la nazionalità italiana;
- aver lavorato per almeno due anni fuori dalla Sardegna. Il rientro in Sardegna deve avvenire per occupare un posto di lavoro, come lavoratore dipendente o autonomo, oppure perché pensionato (per invalidità, per vecchiaia, per comprovata infermità dell’emigrato o di un componente del proprio nucleo familiare oppure per morte di uno dei due coniugi). Il limite minimo di due anni non è richiesto per i lavoratori emigrati licenziati per motivi non disciplinari; tuttavia la permanenza all’Estero o in un’altra Regione Italiana non deve essere stata inferiore a sei mesi.
Cosa si ottiene
Un contributo economico che la Regione Sardegna eroga, tramite i Comuni, agli emigrati che intendono rientrare in Sardegna dopo aver lavorato all’estero o in un’altra Regione Italiana per almeno un biennio.
N.B: l’erogazione delle indennità e dei rimborsi per tale procedimento è subordinata allo stanziamento dei fondi da parte della Regione Autonoma della Sardegna.
Tempi e scadenze
La domanda, corredata da tutta la documentazione richiesta, deve essere presentata entro un anno dal rientro in Sardegna.
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Condizioni di servizio
Normativa di riferimento
- Art. 20 della L.R n. 7 del 15/01/1991.