Le torri costiere furono realizzate sotto la dominazione spagnola, soprattutto a partire dal XVI secolo, in seguito all'incremento degli assalti barbareschi nelle coste sarde. La distribuzione delle torri lungo le coste sarde non è omogenea, la loro presenza risulta più fitta nelle zone di maggiore importanza strategica. La costruzione delle torri seguiva criteri ben precisi, in quanto dovevano poter comunicare con quelle più vicine, attraverso precisi segnali luminosi. La loro ubicazione, inoltre, veniva scelta in modo da avere la migliore visuale possibile anche verso l'orizzonte, infatti sorgono tutte sui promontori e in posizioni elevate e panoramiche.
La torre di Capo Falcone venne edificata su uno dei punti più alti della Nurra settentrionale, da cui si può dominare il mare e le coste nord occidentali della Sardegna, tenendo sotto controllo tutta la costa. Inoltre dalla torre di Capo Falcone era possibile comunicare con le torri dell'Asinara (Trabuccato, Castellaccio), di Stintino (La Pelosa, Le Saline) e della costa sino a Castelsardo .
Altrettanto importante per il controllo delle navi nello stretto che collega il ''mare di fuori'' e il golfo dell'Asinara era la torre la Pelosa che sorge sull'omonimo scoglio di fronte alla spiaggia de ''La Pelosa'' .
La torre delle Saline oltre alle funzioni di avvistamento e controllo del territorio dalla quale si possono avvistare le torri di Porto Torres, Falcone e Trabuccato, era organizzata anche per la difesa e custodia delle saline e delle tonnare.
Bibliografia: M. Rassu, Guida alle torri e forti costieri, Artigianarte, Cagliari 2000, pp.128 - 130.